Dal 29 novembre in uso in diocesi la terza edizione del Messale Romano
Dal 29 Novembre prima Domenica d’Avvento nella nostra diocesi di Cremona cosi come in altre diocesi d’Italia entrerà in uso la terza edizione del Messale Romano. Si tratta della terza edizione del Messale dopo il Concilio Vaticano II e sarà obbligatorio usarlo dalla prossima Pasqua, ossia dal 4 aprile 2021.
Le novità più significative che si trovano nella terza edizione del Messale Romano e che riguardano più da vicino l’assemblea si trovano nel testo dell’Inno del Gloria e nella Preghiera del Signore, il Padre Nostro
“Non abbandonarci alla tentazione”
Tre le novità introdotte ce n’è una che riguarda un passaggio all’interno del Padre Nostro, che cambia nel punto in cui i fedeli hanno finora invocato Dio con la frase “non indurci in tentazione” che lascia il posto a “non abbandonarci alla tentazione”. Nel testo del Padre Nostro ci sarà un’altra modifica: l’aggiunta della congiunzione “anche” nella frase “Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori” .
“Fratelli e sorelle”
Più inclusivo l’atto penitenziario, che non si rivolge più solo agli uomini: “Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle…” e “supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle…”. L’aggiunta linguistica è presente ogni volta il sacerdote si rivolge all’assemblea dicendo “fratelli”: quindi dai riti di presentazione al ricordo dei defunti nella preghiera eucaristica “ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati nella speranza della resurrezione”
Il Gloria
Anche il Gloria inoltre ha una diversa formulazione “pace in terra agli uomini, amati dal Signore” che sostituisce “pace in terra agli uomini di buona volontà”.
Preghiera eucaristica
Non solo. Nella preghiera eucaristica della Riconciliazione, al posto di “prese il calice del vino e di nuovo rese grazie” ora c’è “prese il calice colmo del frutto della vite”. Nel rito della pace invece di “scambiatevi un segno di pace” il sacerdote dirà “scambiatevi il dono della pace”. Al momento di mostrare all’assemblea il pane e il vino consacrati, il sacerdote dirà: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello“, invece della “cena del Signore”
La conclusione
Infine nei riti di conclusione è prevista la formula “andate e annunciate il Vangelo del Signore”.
Il volume intende coniugare fedeltà all’edizione latina e comprensibilità per rendere il rito più accessibile possibile. Come evidenzia la Cei, il nuovo Messale deve diventare un’opportunità per tornare a riscoprire la bellezza della liturgia, i suoi gesti, i suoi linguaggi ed è necessario che si trasformi in «occasione di formazione del popolo a una piena e attiva partecipazione».
Queste sono le novità più interessanti e facilmente riscontrabili che tutti noi troveremo nelle celebrazioni eucaristiche dal momento in cui verrà adottato il nuovo Messale Romano.