Quello che era morto non è qui: é Risorto
Oggi è un grande giorno per tutta la Chiesa e per tutti i fedeli: Gesù è risorto come aveva detto. Anche se questa è la nostra seconda Pasqua che passiamo in Pandemia e con le restrizioni questo non deve fermarci a esultare e a proclamare che Cristo è risorto.
Dopo i giorni della passione che abbiamo passato oggi deve essere una grande festa perchè oggi è Pasqua, è la Pasqua del signore. Pasqua infatti deriva da Pèsach o Pesah ossia passaggio, il passaggio degli ebrei dalla schiavitù egiziana alla libertà nella terra promessa. Come gli ebrei anche noi celebriamo una liberazione ma non da un nemico particolare ma dal peccato originale e con la morte di Gesù l’avvenuta del regno di Dio sulla terra.
E’ Risorto. questa è la parola che ognuno di noi deve oggi pronunciare e portare nel mondo a tutti. Questa è la parola che ogni cristiano deve sempre portare con se e annunciare. non spegniamo mai la nostra fede e cerchiamo di essere il ” salvagente” del mondo portando sempre la parola di Gesù.
l’annuncio di Pasqua non parli di “fantasmi” ma di un uomo in carne e ossa, come dice Papa Francesco, Gesù che risorto “porta impresse le piaghe delle mani, dei piedi e del costato” così che “chiunque soffre una dura prova, nel corpo e nello spirito, può trovare rifugio in queste piaghe, ricevere attraverso di esse la grazia della speranza che non delude”.
Tra le molteplici difficoltà che stiamo attraversando, non dimentichiamo mai che noi siamo sanati dalle piaghe di Cristo. Alla luce del Risorto le nostre sofferenze sono trasfigurate. Dove c’era morte ora c’è vita, dove c’era lutto, ora c’è consolazione. Nell’abbracciare la Croce Gesù ha dato senso alle nostre sofferenze e ora preghiamo che gli effetti benefici di questa guarigione si espandano in tutto il mondo.
Cristo è dunque “speranza per quanti soffrono ancora a causa della pandemia”, per i malati e per chi ha perso una persona cara, rimarca il Papa che entra nel vivo della realtà presente.
Nel suo messaggio il Santo Padre vuole rimarcare ancora una volta le troppe guerre che ancora oggi devastano il mondo:
“Come sarebbe meglio un mondo senza questi strumenti di morte!”
Troppe guerre e troppe violenze ci sono ancora nel mondo! Il Signore, che è la nostra pace, ci aiuti a vincere la mentalità della guerra. Conceda a quanti sono prigionieri nei conflitti, specialmente nell’Ucraina orientale e nel Nagorno-Karabakh, di ritornare sani e salvi alle proprie famiglie, e ispiri i governanti di tutto il mondo a frenare la corsa a nuovi armamenti.