Orari Sante Messe

Sabato
ore 18.00 presso la chiesa di Rivarolo Mantovano

Domenica
ore 8.30 presso la chiesa di Rivarolo Mantovano
ore 10.00 presso la chiesa di Cividale
ore 11.15 presso la chiesa di Rivarolo
ore 18.00 pressa la chiesa di Spineda

 

 

 

Rivarolo Mantovano, Cividale e Spineda accolgono sabato don Massimo Sanni

Sabato 5 ottobre alle ore 18.30 nella chiesa parrocchiale di Rivarolo Mantovano avrà luogo la Messa d’ingresso di don Massimo Sanni come nuovo parroco della comunità di Rivarolo Mantovano, Cividale e Spineda: prende il testimone da don Ernesto Marciò, diventato parroco dell’unità pastorale Madre Nostra di Sospiro. La celebrazione sarà presieduta dal vescovo Antonio Napolioni e vedrà la partecipazione, tra i concelebranti, del vicario zonale della zona pastorale 5, don Davide Barili.

La Messa sarà preceduta dal saluto delle autorità civili del territorio: i sindaci di Rivarolo Mantovano e Spineda, Massimiliano Galli e Fabrizio Bonfatti Sabbioni.

Seguirà la celebrazione, scandita dai momenti caratterizzanti la liturgia dell’ingresso di un nuovo parroco. Al termine della celebrazione ci sarà un momento di fraternità e condivisione al Centro parrocchiale.

In preparazione all’ingresso di don Sanni, la comunità vivrà un momento di preghiera venerdì alle ore 20.45 nella chiesa di Spineda: l’adorazione eucaristica sarà presieduta da don Marco d’Agostino, nuovo parroco di Viadana; durante la serata ci sarà la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Profilo biografico del nuovo parroco

Don Massimo Sanni, classe 1974, originario di Bozzolo, è stato ordinato sacerdote il 17 giugno 2000. Ha iniziato il proprio ministero come vicario della parrocchia S. Pietro apostolo in Viadana e nel 2008 è stato nominato vicario delle parrocchie di Piadena, Drizzona e Vho. Nel 2015 era stato nominato parroco di Calvatone, Tornata e Romprezzagno. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Cividale Mantovano, Rivarolo Mantovano e Spineda.

 

 

Saluto di don Sanni sul bollettino parrocchiale

Eccomi.
È la parola centrale dell’incontro fra la chiamata e la disponibilità. È la parola che sta al cuore degli avvenimenti forti della Sacra Scrittura. È la parola che si trova al fondo delle esperienze umane intense e vere, gioiose e dolorose. È la parola che afferma e nel contempo disarma. È la parola di Gesù, ma anche dell’uomo che con la sua presenza può fare la differenza. È la parola di Maria che sentiamo risuonare nel mistero dell’Immacolata Concezione: il titolo della nostra Unità Pastorale di Rivarolo, Cividale e Spineda. Da questa parola prenderò l’energia necessaria per stare al vostro fianco, in questa nuova esperienza pastorale, da fratello, da credente, da studioso, da sacerdote.
Ecco.
Ci permette di fissare l’attenzione su quello che è necessario. Sottolinea un fatto, un avvenimento, una persona: il Vangelo, la misericordia e la verità, la sua Presenza. Queste sono le ricchezze che reputo necessarie per edificare la Comunità cristiana con le relative scelte quotidiane. “Ecco” è il punto di incontro di due direzioni: quella trasversale del nostro vicendevole invito all’impegno, alla preghiera, alla festa; e quella verticale: la gioia di essere collaboratori del Signore. Mai l’una senza l’altra, sempre l’una con l’altra. L’una custodita dall’altra.
Eccoci.
È una parola composta da due parti “ecco” e “me” in posizione enclitica, ovvero fuse insieme, ove la seconda è appoggiata alla prima. La mia esperienza di fede è questa: ogni “me” (sempre così fragile e insufficiente) solo se appoggiato e tutt’uno con l’Altro può stare in piedi. Questo “eccomi” (non senza emozione e trasporto) lo dico e lo offro a ciascuno di voi, di cuore e con i miei limiti. Nel contempo invito ciascuno, con fiducia, a fare altrettanto affinché si approdi ad una pienezza: questo singolare “ecco me” diventi “ecco noi”. Infatti il prete solo è nulla e la comunità senza di lui è sfilacciata. Possiamo essere solo insieme. Nell’Eccoci a Dio e al prossimo si compirà quanto affermava Edith Stein (convertita, credente, filosofa, monaca, mistica, martire) che faccio mio come augurio e benedizione per tutti: “Bisogna considerarsi davvero uno strumento e soprattutto ritenere le forze con cui si lavora qualcosa che usiamo non noi, ma Dio in noi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: Sito Diocesi Cremona, https://www.diocesidicremona.it/rivarolo-mantovano-cividale-e-spineda-accolgono-sabato-don-massimo-sanni-03-10-2024.html

 

 

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