L’Unità Pastorale dà il benvenuto a Don Massimo
Un gran numero di fedeli ha partecipato con entusiasmo nel pomeriggio di sabato 5 ottobre all’ingresso di don Massimo Sanni come nuovo parroco delle comunità di Rivarolo Mantovano, Cividale e Spineda, unite nell’unità pastorale Santa Maria Immacolata. Don Massimo è stato accompagnato dal Vescovo Napolioni, dal vicario zonale don Davide Barili e da alcuni confratelli.
La processione d’ingresso, partita dalla casa parrocchiale, è stata accolta nella piazza della chiesa dalle autorità civili, tra cui i sindaci di Rivarolo Mantovano e Spineda, rispettivamente Massimiliano Galli e Fabrizio Bonfatti Sabbioni. Presenti anche il vicesindaco di Calvatone, Gianni Pini, e il sindaco di Tornata, Enrico Tabaglio, per esprimere la propria gratitudine a don Sanni per il servizio pastorale svolto in quelle parrocchie.
Durante l’accoglienza, il sindaco Galli ha espresso a nome della comunità il proprio benvenuto a don Massimo, sottolineando l’importanza di questa nuova tappa per l’unità pastorale. «Il dono di don Massimo alla nostra unità pastorale è un’occasione di crescita e di confronto. È un prendersi a cuore il bene della nostra Chiesa. È la scelta di incontrarsi che richiama il motto di don Milani “I care” – mi interessa: mi interessa di quest’unità pastorale». Anche il sindaco di Spineda, Bonfatti Sabbioni, ha rivolto parole di vicinanza e collaborazione a don Massimo: «Lei, come guida spirituale, ha il grande compito di aiutarci a sconfiggere l’indifferenza, mostrandoci come le cose materiali non riempiono la nostra vita, ma piuttosto la privano dei valori fondamentali».
La celebrazione ha avuto inizio con la lettura del decreto di nomina da parte del vicario zonale don Barili, che ha così ufficializzato l’incarico di don Massimo.
Dopo la preghiera di benedizione e il rito dell’aspersione, Paolo Mussetola, a nome dell’Unità Pastorale Santa Maria Immacolata, ha espresso un sentito ringraziamento a don Ernesto Marciò per il cammino percorso insieme e per aver tracciato il solco che permetterà ora di seminare «quel seme che germoglierà e fruttificherà il bene che tiene unite persone ed esperienze diverse per mentalità, carattere e tradizioni». Ha poi rivolto un pensiero particolare a don Sanni: «Caro don Massimo, è con grande e sincera emozione che ti porgiamo, a nome delle nostre comunità, il più caloroso benvenuto nella tua nuova casa. Ti chiediamo di sostenerci nel nostro cammino di fede e di aiutarci a mettere insieme le nostre sensibilità e diversità».
«Voi siete la predica più bella, potrei non farla, perché non è il numero delle persone, ma la storia delle persone, delle famiglie, delle comunità che si manifesta in quest’assemblea, quel popolo di Dio, che all’interno ha tante diversità, non solo di età, di sesso, di lavoro, ma anche di paesi, di legami» ha esordito il Vescovo Napolioni nell’omelia, richiamando poi l’importanza dei legami comunitari e della collaborazione: «Non si viene in chiesa perché siamo quelli bravi, ma perché siamo quelli affamati, affamati di perdono, di consolazione, di parola vera».
Infine, al termine della celebrazione, animata dai canti della Schola Cantorum, don Massimo, nel suo saluto, ha espresso un pensiero di profonda gratitudine verso la comunità e i sacerdoti presenti, affermando: «Credo che l’espressione più bella sia che mentre il Vescovo affida voi a me, nel contempo affidi me a voi. Da questo affidarci reciprocamente gli uni agli altri scaturisca la nostra forza e la nostra benedizione». Ha inoltre rivolto un ringraziamento speciale alla sua famiglia, la mamma e il fratello Davide, sottolineando come «il primo santuario vero da servire è la famiglia».
Il sacerdote ha voluto anche ricordare con gratitudine il suo percorso formativo e spirituale, citando don Maurizio Galli, una figura fondamentale nella sua vocazione, e riflettendo sull’importanza della fede che anima e guida la vita sacerdotale: «Questa vita sacerdotale che rimane sempre nel contempo tremenda e affascinante». Infine, ha espresso il desiderio di continuare a crescere come comunità, condividendo un pensiero sul futuro della Chiesa e l’importanza di un’intelligenza che sa amare, ispirata dalla figura di Antonio Rosmini, profeta di ragionevolezza e rettitudine.
Fonte: sito Diocesi Cremona , https://www.diocesidicremona.it/festa-a-rivarolo-mantovano-per-lingresso-di-don-massimo-sanni-06-10-2024.html
Di seguito potete trovare il testo integrale del saluto del parroco Don Massimo: